Berlino (Berlin), 27 giugno 2019
Oggi nella notte al 27 giugno marcato con la vernice l’associazione principale dell’industria edile tedesca nella Kurfürstenstraße. È una delle maggiori associazioni nel Zentraler Immobilien Ausschuss (ZIA) – Comitato Centrale Immobili – che oggi si riunisce nella Verti Music Hall per „la giornata dell’economia immobiliare“. ZIA è nota come organizzazione lobbistica dell’economia immobiliare che a livello federale e comunale intrattiene buoni contatti con dex politici.
È così che in una delle tavole rotonde siede una parlamentare federale dei verdi che parla di costruzione „eco-sostenibile“ e che nel contempo nella sua pagina web ha fatto pubblicità per „Ende Gelände“ (il trad. da Wikipedia ted: Ende Gelände – fine terreno – 2017 erano due grandi azioni di un movimento per l’equità climatica nel campo di lignite Renano che la protezione di Stato classifica come influenzate dall’estrema sinistra). Così si suggerisce un interesse per la sostenibilità con il fine di mascherare la fama di corruzione e nepotismo attinente al mercato immobiliare berlinese.Ma costruire è più che raramente sostenibile e rispettoso delle risorse. Chi vuole proteggere il clima non chiede a gran voce nuove costruzioni, bensì dovrebbe piuttosto decidere una moratoria delle demolizioni, vietare certi materiali e favorire i materiali eco-sostenibili. L’industria edile fa esattamente il contrario: con la narrativa della sostenibilità lievita i costi e nel contempo le città diventano dei deserti di cemento fatti di centri commerciali, appartamenti di lusso, „giardini pubblici“ cementificati e cubi per uffici che non servono a nessuno. Ecco che cosa rappresenta la ZIA e che cosa, anzitutto, perora l’associazione principale dell’industria edile tedesca. Il presidente Peter Hübner, ma che sorpresa, è anche a capo dell’impresa edile e immobiliare europea Strabag AG. Esattamente come quanto 40 anni fa era un’idiozia dire che centinaia di case a Berlino ovest devono essere abbattute (delle quali centinaia furono salvate da occupazioni di ristrutturazione), è oggi un’idiozia dire che i gruppi immobiliari costruirebbero per un clima migliore.
Ecco alcune altre ragioni per ribellarsi contro la ZIA: I lobbisti festeggiano, per esempio, come successo politico dell’associazione che le nuove costruzioni sono state escluse completamente dal limite agli affitti. S’impegnano anche risolutamente per una neoliberalizzazione del mercato della casa, che per noi finisce in affitti sempre più alti e per lx proprietarx e per chi investe in profitti sempre più alti.Abbiamo abbellito la facciata grigia dell’associazione dell’industria edile tedesca con altra vernice (biodegradabile) lasciando anche la frase „Voi non costruite per noi!“.
Per un 2019 combattivo – Solidarietà significa attacco!
Fonte: Indymedia (Tor), trad. mc