Lipsia (Leipzig), 24 giugno 2019
Odiamo le galere, vi sono detenutx e in parte torturatx moltx dex nostrx compas e, inoltre, le galere sono il nucleo dell’imposizione dell’ordine via via vigente. Vinci costruisce galere, questa vettura appartiene a Vinci, perciò volevamo bruciarla. Ecco la semplicità del ragionamento che il 24 giugno ci portava all’attentato incendiario alla macchina di costruzione stradale.
Ma la questione potrebbe essere presentata anche un po diversamente: Ci troviamo in un mondo che è troppo complesso per poter sempre dire che cosa è collegato con che cosa e come. Visto così, le persone che riparano la strada lavoreranno per qualche ditta appaltatrice nel tessuto d’imprese di Vinci, uno dei maggiori gruppi edili del mondo. Loro, in fondo, non hanno nulla a che fare con la costruzione di galere. La macchina di costruzione stradale sicuramente non sarà stata usata per costruire galere. Bastano le attività spregevoli di una parte di un’impresa enorme per attaccarne ogni altra parte? Come mai incendiare questa macchina qualsiasi e non andare in un cantiere di una galera per attaccare lì?
L’ordine dominante ci addomestica quotidianamente: con la scuola, il lavoro, ad essere cittadinx, a sottometterci agli stereotipi di genere etc.. È molto creativo e aperto nella scelta dei propri mezzi. Questo attacco statale contro le persone è continuo. Perciò lo Stato e tirapiedi meritano comunque di essere attaccati in ogni momento e in vari modi. La complessità e l’occultamento dei rapporti di potere non c’impedisce di contrattaccare quando e laddove ci pare.
Saluti solidali al sindacato dex prigionierx che per la sua influenza crescente si deve difendere anche dalle perfidi ostilità delle amministrazioni delle galere.
Tanta forza alle anarchiche Anna e Sylvia che con il loro sciopero della fame nella galera de L’Aquila lottano per una fine dell’isolamento in regime 41bis.
Libertà per tuttx lx prigionierx!
Fonte: Indymedia (Tor), trad. mc